DIRITTI MIGRANTI

Salve espongo il caso che mi si è presentato allo sportello:
signore albanese con valido permesso di soggiorno per lavoro subordinato, ha la famiglia regolarmente soggiornante, ed ha da 4 anni in casa la sorella maggiorenne, ha 40 anni), con handicap cognitivo, per cui non autosufficiente;
il Tribunale in Albania gli ha riconosciuto la tutela, ma in questi anni lui non ha fatto niente per regolarizzare questa situazione in Italia;
quale secondo voi la strada da percorrere per una regolarizzazione di questa situazione.
Per il momento gli ho chiesto di far tradurre e legalizzare l'affidamento al consolato italiano in Albania, premetto che in Albania ci sono altre 2 sorelle che potrebbero occuparsi di lei, ma che non vogliono farlo.
In attesa di un vostro confronto
saluti
cristina totti

In base alle informazioni fornite diremmo che la strada migliore da percorrere è quella della coesione familiare, chiedendo quindi direttamente alla questura il rilascio di un permesso di soggiorno per motivi familiari, salva la necessità di uscire e rientrare in Italia come turista, dato che la coesione è possibile solo entro l'anno una volta trascorsi 90 gg. di soggiorno per turismo.
Ovviamente sarà necessario anche dimostrare reddito e idoneità alloggiativa, oltre alla tutela o affidamento tradotti e apostillati.
A disposizione per ogni eventuale aggiornamento.
Cordiali saluti